Harry Frankfurt e Marshall Goldsmith sono due autori diversi per studi, professione, approccio.
Il primo è un filosofo, scrive testi dal formato tascabile e dal titolo accattivante: il libro “Stronzate”, ad esempio, mostra la capacità del docente di Stanford di arrivare alle convinzioni più profonde che governano la nostra vita.
Goldsmith è un Coach aziendale tra i più influenti. Le sue tecniche diventano “Triggers” capaci di generare l’evoluzione delle persone nei loro contesti.
Per Frankfurt l’uomo è l’unico animale capace di prendersi sul serio cioè di riflettere sui propri desideri ed obiettivi e di identificarsi totalmente con alcuni di essi, tanto da farne delle “necessità volizionali”. In questi casi l’adesione totale a scopi e fini offre un ordine alla vita perché le attività in questione sono immerse nell’amore e nella passione. L’uomo non accetta di essere come gli capita di essere ma diviene dipendente da alcune necessità che vuole, sceglie e di cui si assume volutamente la responsabilità, fino a trasformarle nel suo carattere più intimo. Non si tratta di una forma passiva di dipendenza: in questo caso, infatti, non c’è la mancanza di energia nel respingere una tentazione ma la voglia di dare una direzione alla motivazione rendendo la sua spinta conforme alla nostra natura.
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