venerdì 25 agosto 2017

Nessuna misura se mancano concretezza e attualità

La S.C. conferma il principio secondo cui il pericolo di reiterazione deve essere concreto e attuale per legittimare l'adozione della misura cautelare

Con la sentenza 26531 del 27 aprile 2017 la Seconda Sezione Penale della Suprema Corte ha ribadito il principio - di recente enunciato più volte dalla stessa giurisprudenza di legittimità - secondo cui “l’art. 274 c.p.p., lett. c), modificato dalla L. 16 aprile 2015, n. 47, richiede, ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, che il pericolo che l’indagato commetta altri delitti della stessa specie di quelli per i quali si procede, deve essere “concreto e attuale”. 
Il caso è quello di una donna accusata del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, per aver attraverso la propria Società ottenuto l'ammissione della stessa al Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese del Ministero dello Sviluppo Economico facendosi erogare una somma pari ad euro 500.000,00, senza averla mai restituita. 

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