C’è stato un tempo in cui gli studiosi di pubblicità ritenevano che la comunicazione persuasiva avesse un potere assoluto sugli individui. La forza di condizionamento del messaggio determinava un comportamento di acquisto, con la stessa precisione di una siringa sulla pelle.
Questa visione nasceva dalla volontà di capire come Hitler avesse conquistato il potere: guardava alla propaganda ma si estendeva facilmente alla promozione dei prodotti commerciali.
Più tardi l’automatismo tra invio di un messaggio e risposta dei singoli, è stato ridimensionato. Oggi sappiamo che c’è una notevole possibilità di influenzare le scelte, amplificata da alcune tecnologie, ma le persone pongono barriere dinanzi alle nuove informazioni, le filtrano.
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