Poche categorie dei reati presentano diversità ed hanno subito mutamenti nel corso della storia come i delitti contro la religione ed il sentimento religioso. Questo si spiega agevolmente considerando la stretta connessione esistente tra i delitti medesimi, le idee predominanti nelle varie epoche storiche in materia religiosa ed i rapporti tra religione e stato. Il diritto romano, ad esempio, non conosce delitti di religione poichè le ingiurie contro la divinità erano lasciate alla vendetta divina e non ad una giurisdizione terrena: deorum iniuriae deis curae. Nell'epoca più gloriosa di Roma non vi era una sola religione, poichè esistevano tante religioni quante le nazionalità riunite e presenti sotto l'aquila latina. Proprio questa larga tolleranza nell'era religiosa da parte dei romani è stata una delle cause principali dell'egemonia di Roma. Successivamente la situazione mutò nell'ultima fase dell'impero romano quando il Cristianesimo divenne religione di Stato; a conferma di questo sorse il reato contro la religione denominato crimen lesae maiestatis divinae. Furono introdotte e rafforzate sanzioni severe contro l'eresia, l'apostasia, il paganesimo e la bestemmia considerato il primo ed il più grave dei delitti contro il sentimento religioso.
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