Resilienza: “In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.”
Compiacenza: “Rispetto ostentato delle convenzioni sociali o dell'altrui volontà”; “Desiderio di compiacere ad altri; condiscendenza”
Due concetti molto distanti.
Da un lato la splendida capacità di essere resiliente, accettando in modo attivo le sfortunate ed inevitabili circostanze della vita e di mettere in atto risorse per il superamento di tali circostanze; dall’altro la compiacenza, che spesso porta a scelte che rispondono alla logica del “quieto vivere” e all’accettazione passiva di circostanze che non abbiamo la forza di affrontare.
Nel caso in cui queste circostanze avverse o difficili fossero rappresentate non da eventi traumatici, ma ad esempio da relazioni che non funzionano (personali o lavorative), ho un dubbio:
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