Nei processi penali per i reati di violenza sessuale cosiddetta domestica (ossia, violenza sessuale presuntivamente consumata ai danni del coniuge, del convivente, del fidanzato, ecc.), spesso manca la serenità di giudizio. La forte sensibilizzazione al problema (opinione pubblica, mass media, ecc.) provoca una sorta di presunzione di verità, in favore di chi denuncia di avere subito un atto di violenza sessuale. Ciò compromette anche l'imparzialità del giudizio.
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