La Corte di Cassazione è intervenuta sul tema con la propria sentenza n. 10377 del 27.4. u.s., riconoscendo ancora una volta in capo al convivente “more uxorio” il potere di fatto sulla casa di abitazione nella quale si svolge il programma di vita comune.
Tale potere si fonda sull’interesse proprio del convivente, differente rispetto a quello di chi sia ospite.
Si delinea una detenzione qualificata: l’estromissione violenta o clandestina, ad opera anche dello stesso proprietario nei confronti del convivente non proprietario, legittima quest’ultimo ad agire giudizialmente, anche promuovendo una azione di spoglio.
Richiedi la prima consulenza gratuita in studio.
Segui Pronto Professionista su Facebook: |