Nessun reato commette chi, pur con l’intento di occultare la propria presenza dentro un’attività commerciale, non l’acquista ma ne diventa locatario
Il caso.
Tizio veniva tratto in arresto e poi a giudizio per il reato di interposizione fittizia aggravata dall'avere agito per agevolare una cosca mafiosa.
La condotta addebitatagli era la seguente: non aver mutato la titolarità del ramo di azienda “ceduto” a due soggetti, uno dei quali mafioso che aveva interesse ad occultare la propria presenza all’interno dell’attività commerciale.
Il Gup aveva ritenuto Tizio colpevole e meritevole della pena di anni quattro di reclusione.
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