giovedì 20 aprile 2017

Sovraffollamento carcerario

La Suprema Corte di Cassazione interpreta in maniera favorevole al detenuto il modo per calcolare lo spazio minimo vitale

Il caso 
Tizio proponeva ricorso per cassazione avverso il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza che aveva rigettato il reclamo con cui il Magistrato di Sorveglianza aveva ritenuto che nessuna violazione dei diritti del detenuto si fosse  verificata. 
In particolare, Tizio era risultato ristretto in una cella di 3,75 mq e di 4, 64 mq. 
La Suprema Corte di Cassazione, in accoglimento del gravame di Tizio, ha ritenuto violato il suo diritto ad uno spazio minimo, perché la magistratura di sorveglianza aveva mal calcolato la superficie calpestabile. 

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