venerdì 15 settembre 2017

Usura e i contratti bancari

Il superamento del tasso soglia rilevante ai fini dell’usura in materia di contratti bancari

Con la novella del 1996 il legislatore, nel riformulare l’art. 1815 c.c., ha inteso inasprire la sanzione in origine prevista per l’ipotesi in cui tra le parti fossero convenuti interessi usurari, prevedendo l’integrale gratuità del mutuo in luogo dell’originaria riduzione degli interessi dovuti a quelli legali. 
La scelta operata costituisce la risposta sul piano normativo alla richiesta di un contrasto più pregnante ed efficace dell’odioso e grave fenomeno dell’usura, ancora piuttosto ben radicato in molte zone del nostro Paese. 
Un peculiare campo di applicazione della normativa in oggetto, è costituito dai contratti bancari. In particolare, sono spesso gli interessi pattuiti quale corrispettivo per i mutui concessi alla clientela ad essere oggetto del sindacato Giudice, ma non è infrequente il caso in cui anche i contratti relativi alle carte di credito cd. revolving (ossia quelle che consentono al cliente a fronte di una spesa sostenuta la rateizzazione della stessa nei mesi successivi, in luogo del pagamento in un’unica soluzione) diano luogo a contenziosi. 

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