Ancora una volta la Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 1967/17, è stata chiamata a chiarire i rapporti tra mandato di arresto europeo e trattamenti inumani e degradanti negli istituti carcerari, cogliendo, al contempo, l’occasione per delineare il modus procedendi delle singole Corti distrettuali, in ordine agli accertamenti da compiere durante il procedimento di consegna.
L’art. 18 della L. n. 69/05 alla lettera h) è chiaro nel disporre il rifiuto alla consegna del cittadino straniero qualora sussista “un concreto pericolo che la persona ricercata venga sottoposta a pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani e degradanti”.
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