L’accezione di finanza comportamentale ha origini relativamente recenti. Già alla fine del ‘700 il noto economista Adam Smith ne dedicò qualche accenno, ma è soprattutto negli ultimi decenni che tale materia ha cominciato ad essere oggetto sempre più approfondito di studio, mano a mano che la cultura finanziaria si diffuse.
La finanza comportamentale è nata dall’esigenza di analizzare il comportamento degli investitori e le loro reazioni alla variazioni del mercato finanziario. Dallo studio di tali comportamenti è emerso in maniera netta che l’investitore non è completamente razionale nelle sue scelte e i mercati non sono totalmente efficienti. La finanza comportamentale, dunque, spiega gli schemi dei comportamenti individuali e sociali all’interno dei mercati finanziari e punta a trasformare l’investitore irrazionale in “investitore razionale”.
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