Il Consiglio di Stato si è occupato del caso in cui gli alunni (nella fattispecie, di scuole materne ed elementari a tempo pieno) portino con sé pasti “confezionati a domicilio o comunque acquistati autonomamente” e li consumino nell’ambiente ove si svolge la refezione scolastica.
Il divieto era stato motivato come segue: “il consumo di pasti confezionati a domicilio o comunque acquistati autonomamente potrebbe rappresentare un comportamento non corretto dal punto di vista nutrizionale, oltre che una possibile fonte di rischio igienico sanitario”.
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