Quello fra grafologia e criminologia si sta rivelando sempre di più un rapporto fecondo, che configura la prima come disciplina investigativa a pieno titolo.
Da un punto di vista “morettiano” (cioè secondo la grafologia elaborata dal Moretti), l’analisi degli aspetti “disintegranti” (quelli che possono portare a comportamenti devianti) scaturisce dall’individuazione della “passione predominante”, “fulcro dinamico che sintetizza l’unicità di un individuo nei suoi istinti di base” (Isabella Zucchi).
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