Scrivo "anche nel 2018?" semplicemente perche' io sono dell'avviso, dando per scontata (ma scontata non deve mai esserlo) una buona anamnesi e profilatura del nostro cliente, che una percentuale del portafoglio dedicata ai mercati emergenti (azionari, obbligazionari, od entrambi) sia imprescindibile e sana per una corretta diversificazione e decorrelazione degli assets rispetto alle economie sviluppate. Questo lo sostengo da sempre.
Altro punto importante: non penserete che basti una obbligazione turca, magari in valuta locale, per considerarsi investiti sui mercati emergenti? A meno che l'approccio sia esclusivamente speculativo, ed allora mi faccio da parte, esistono altri strumenti molto piu' efficaci ed efficienti per essere presenti su mercati che ancora devono crescere.
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