lunedì 31 luglio 2017

Capitali all'estero? C'è la voluntary disclosure

Introduzione alla Voluntary Disclosure: versamenti, sanzioni e trattamento dei reati tributari

Tra le novità che il nostro Governo ha recentemente introdotto in tema di fiscalità internazionale, ce ne sono almeno due che probabilmente non lasceranno indifferenti coloro che possiedono capitali non dichiarati in paesi esteri. 
Se da un lato, anno dopo anno (e il 2017 non ha fatto eccezione), il Fisco italiano stipula sempre più accordi con paesi a fiscalità privilegiata per favorire lo scambio di informazioni riguardanti la posizione fiscale degli italiani all’estero (sono ormai numerosissime le convenzioni stipulate in tal senso e sempre meno i paesi considerati “black-list”), dall’altro è stato reintrodotto, con il D.l. 193/2016, l’istituto della Voluntary Disclosure (2) , che permetterà (con scadenza al 31 Luglio, ma che molto probabilmente verrà prorogata), di sanare la posizione fiscale di chi detiene capitali esteri non dichiarati, con sanzioni decisamente ridotte e non punibilità per alcune fattispecie di reati tributari.  

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