La Cei (Conferenza episcopale italiana) e alcuni vescovi hanno già fatto sapere di essere contro la nuova legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat), recentemente approvata al Senato e non condividerebbero, quindi, il pensiero del premier Paolo Gentiloni che, dopo l’esito del voto a Palazzo Madama, ha commentato su twitter: «Dal Senato via libera a una scelta di civiltà. Un passo avanti per la dignità della persona».
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