Siamo quasi alla fine del primo quadrimestre e per molte famiglie è il momento dei colloqui con gli insegnanti/professori e circolano in casa varie emozioni, ansia soprattutto, significati e aspettative.
Si va al colloquio sapendo chi e' nostro/a figlio/a, ma sopratutto ci si va con aspettative, che diventano quasi certezze, ("andrà bene in storia come me", "spero sia più bravo di me in matematica"). Ma non è tutto, si può vivere il colloquio anche come un momento di giudizio, quando si teme che l'insegnate possa definirci bravi o cattivi genitori sulla base del rendimento o del comportamento dei nostri figli. Così si arriva tesi al colloquio e soprattutto proiettati su noi. Rischiamo di dimenticarci i nostri figli.
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