IL CASO
Un utente/consumatore aderiva ad un contratto, della durata di un anno, per la fornitura, da parte di una nota Compagnia telefonica, del servizio di connettività ad internet; dopo un paio di mesi dall’attivazione, per un mero disguido (una presunta fattura insoluta) e senza preavviso alcuno, la società fornitrice interrompeva l’erogazione del servizio. L’utente invitava e diffidava quest’ultima all’immediata riattivazione della connessione ad internet ma tali solleciti rimanevano privi di riscontro. Seguiva il tentativo obbligatorio di conciliazione dinanzi all’organismo all’uopo istituito presso la Camera di Commercio il quale si concludeva con la mancata adesione del gestore; l’utente era costretto ad agire innanzi al Giudice di Pace territorialmente competente per ottenere il risarcimento dei danni subiti.
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