La vicenda trae origine dalla prenotazione a mezzo internet di un soggiorno in una località di montagna da parte di un cittadino russo che voleva soggiornare assieme alla moglie ed al proprio cane nel periodo natalizio.
Al momento della prenotazione veniva pagato l'intero importo ivi compreso il vitto per il cane per il quale era stato richiesto espressamente l'accettazione presso l'hotel. All'arrivo, però il cane non veniva accettato dall'hotel a 5 stelle con la motivazione che era un cane di grossa taglia (un doberman).
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