Il paziente che arriva in analisi porta la sua sofferenza e il suo dolore, insieme alla domanda di guarigione, ad una speranza di rinascita. La prima è tangibile, si ascolta, si tocca, molto spesso si "sente". La seconda è mimetizzata e mitizzata: le domande di guarigione sono spesso richieste di anestetizzazione della sofferenza, un miracoloso ritorno al "tutto come prima", in modo che il sintomo scompaia e il dolore passi, "tutto, purché non debba mettere niente in discussione..". Richieste che non lasciano spazio alla necessaria trasformazione di un processo di guarigione.
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