Il cosiddetto “decreto sicurezza”, convertito nella legge 132/2018, all’art. 23 contiene una modifica alle precedenti disposizioni in materia di “blocco stradale”, la quale ha suscitato le preoccupazioni e le accesissime critiche di chi vi ha visto una svolta autoritaria attuata mediante l’inserimento di una norma “anti-manifestazioni”.
Si è detto da più parti che, interpretando la legge alla lettera, anche l’assembramento prodotto su una strada dai partecipanti ad un corteo che ritornano a casa una volta terminata la manifestazione o addirittura la fila di persone interessate all’acquisto dell’ultimo modello di uno smartphone davanti ad un negozio di elettronica, la quale sia così lunga da invadere la pubblica via, indurranno funzionari di polizia e pubblici ministeri troppo zelanti ad arrestare e/o indagare per “blocco stradale” chi si trovava in strada in quel momento e che così rischierebbe una condanna fino a 12 anni di reclusione.
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