giovedì 5 luglio 2018

Sequestro probatorio dei messaggi "Whatsapp!"

Le conversazioni scambiate tramite messaggi "whatsapp" non sono soggette alle norme che disciplinano le intercettazioni

Con la recente sentenza n. 1822 del 16/01/2018 la Suprema Corte ha stabilito che le conversazioni scambiate su "whatsapp" non possono ritenersi flussi di comunicazioni suscettibili di essere intercettate, bensì semplici documenti informatici soggetti a sequestro probatorio
Ciò poiché all'atto del sequestro le conversazioni non sarebbero più in corso e ci si limiterebbe ad acquisire ex post un dato, conservato nella memoria del nostro cellulare. Nè tantomeno tali messaggi potrebbero rientrare nella nozione di corrispondenza, a cui è dedicato l'art. 254 c.p.p. 

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