mercoledì 6 dicembre 2017

Finanza etica: un ossimoro?

In cosa consiste l'investimento Socialmente Responsabile e come si declina nelle sue differenti fattispecie. Criteri ESG e stili di investimento

FINANZA ETICA, UN OSSIMORO? 
Sfatiamo immediatamente ogni tipo di dubbio sulla definizione di Finanza Etica. Ebbene, la finanza etica non è beneficienza, non è priva di lucro, non è avulsa dalle logiche di mercato, non è una semplice forma di carità. Nel 2014 il Forum della Finanza Sostenibile trattando di Investimento Sostenibile e Responsabile (SRI) intendeva una “strategia di investimento orientata al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo, al fine di creare valore per l’investitore e per la società nel suo complesso”. La finanza etica è conseguentemente business-oriented e rappresenta un investimento di medio e lungo termine, prevede l’applicazione sistematica e continua di una rigorosa medotodologia di valutazione degli asset investibili fondata su specifici indicatori di carattere ambientale, sociale e di buon governo societario detti ESG (acronimo che sta per enviromental, social and governance) che non sono gli unici parametri di riferimento per le scelte del decisore ma che integrano i tradizionali criteri prettamente finanziari adottati per selezionare investimenti in imprese, stati, istituzioni. L’investimento ESG produce inevitabilmente valore finanziario ed extra finanziario sostenibile nel lungo termine a beneficio di tutti gli Stakeholder (tutti i portatori di interesse in senso lato: azionisti, dipendenti, clienti, fornitori, comunità locali, società civile).

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