mercoledì 19 aprile 2017

L’autogoverno con l’aiutino

Tattiche per darsi un po' di disciplina

Non è semplice offrire una direzione alle nostre scelte, alle abitudini, ai desideri. Appare ancora più difficile, oggi, con la diffusione di libertà e benessere. In un mondo di tentazioni che spingono verso la soddisfazione immediata il buon consumatore, allenato dalla pubblicità, non è certo un campione di autocontrollo. Neppure tale capacità gode del prestigio di un tempo. È molto più di moda la tensione alla realizzazione personale che non la repressione di istinti o il rispetto di convenzioni sociali e regole di costume. L’autocontrollo, secondo Danil Akst, consiste nel decidere quali desideri vogliamo seguire e sembra contare più di altri fattori, intelligenza compresa, nel determinare i risultati. Harry Frankfurt offre una visione interessante quando sostiene che l’uomo ha la capacità di “prendersi sul serio”. E’ l’unico animale che non accetta di essere come gli capita ma può scegliere tra i desideri quello più conforme alla propria identità: riesce insomma a “volere la volontà”. Il tema è ampiamente dibattuto a partire dai filosofi dell’antica Grecia sino ad illustri pensatori attuali. Anche in passato c’era bisogno di alcuni sostegni esterni per porre sotto controllo le tentazioni.

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