mercoledì 26 aprile 2017

Diritto all'oblio e rimozione pagine web

In caso di coinvolgimento in reati gravi l'interesse pubblico prevale sul diritto ad essere dimenticati

Con un primo provvedimento del 16.2.2017 il Garante italiano della Privacy dichiarava infondato il ricorso di un soggetto che domandava – in applicazione del c.d. diritto all’oblio – la rimozione, dalla lista delle pagine web visualizzate digitando il proprio nome e cognome in un noto motore di ricerca, di alcuni URL recanti notizie su una vicenda giudiziaria che lo aveva coinvolto oltre vent’anni prima, ritenendole “obsolete, imprecise e pregiudizievoli per il suo reinserimento lavorativo e sociale”. Nel corso del procedimento, la società resistente provvedeva a rimuovere alcune delle pagine segnalate mentre ne manteneva altre, ritenendo sussistente “l’interesse della collettività alla reperibilità di informazioni di cronaca relative a reati che destano particolare allarme sociale”. 

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